E’ importante un corretto abbigliamento per le persone allergiche o con la pelle facilmente irritabile che hanno problemi con molte delle sostanze presenti nell’ambiente.
I tessuti ed i filati sono prodotti industriali altamente complessi. Le fibre naturali e sintetiche, vengono prima colorate e poi trattate con prodotti ignifughi, antistatici, sbiancanti, decoloranti, coloranti, che ne garantiscono particolari caratteristiche di indeformabilità, irrestringibilità, brillantezza.
Ci sono molte differenze fra una fibra naturale ed una sintetica o artificiale.
– Le fibre naturali sono di origine animale o vegetale, come ad esempio lana, cashmere, seta, cotone, canapa, bamboo, ecc.
– Le fibre sintetiche vengono prodotte in laboratorio attraverso la manipolazione di petrolio o carbone (es. poliestere, acrilico, nylon).
– Le fibre artificiali derivano dal trattamento di materie prime naturali come la cellulosa (es. rayon).
Vere e proprie reazioni allergiche alle fibre sono molto rare.Sono più diffuse le irritazioni. L’impiego di sostanze chimiche nei processi di lavorazione dei prodotti tessili determinano effetti negativi sulla salute, come il diffondersi delle Dermatiti da Contatto.
All’interno dei tessuti e dei filati, le sostanze che danno più spesso problemi sono: i coloranti e in minor misura le sostanze di fissaggio, i detergenti, gli ammorbidenti, che vengono aggiunti nelle fasi di produzione. Tra i coloranti i principali allergizzanti sono i “dispersi” che sono una classe di coloranti utilizzata per tingere fibre sintetiche o fibre miste. Quindi, è principalmente dai capi sintetici che dobbiamo stare attenti.
Da vari studi condotti in Italia si è stimato che di migliaia di persone con dermatite che fanno i test allergologici circa un 7% è allergico ai dispersi e quel che è peggio è che quasi il 4% dei bambini è allergico ai dispersi. Per noi e per i nostri figli è meglio scegliere capi di fibre naturali, e comunque di qualità.
Non esiste ancora oggi una etichettatura che preveda indicazioni riguardanti le sostanze usate per la tintura e il finissaggio dei filati. In assenza di informazioni specifiche è consigliabile scegliere una fibra naturale, in modo da escludere automaticamente la possibilità di imbattersi nei dispersi. Bisogna prestare anche attenzione alle piccole percentuali di sintetico nelle fibre naturali.
I composti chimici impiegati nella lavorazione dei tessuti, quindi potenzialmente causa di sensibilizzazione, sono molto numerosi:
– cromo (mordente e metallico colorante)
– nickel e cobalto (finissaggio e colorante metallico)
– coloranti dispersi “para” (intermedi di tintura)
– formaldeide e resine formaldeidiche (finissaggio di stampa colorata)
– antiossidanti della gomma e acceleratori (tessuti elasticizzati)
– lanolina, colophone, triethanolammaina (finissaggio)
– componenti quaternari dell’ammonio, composti organomercuriali (antibiotici)
Testi tratti da “Fibre di Libertà” dell’ARSIA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione in Agricoltura).