I filati in cashmere pettinati hanno un tipico aspetto rasato, sono più leggeri, più fini e non “pelosi”.
Per aumentare la resistenza dei filati pettinati questi possono essere sottoposti a successive e importanti torsioni che ne aumentano anche la ripresa alla piega. Un filato pettinato è quindi in definitiva più morbido, fine, anche in senso di stile, più adatto a un abbigliamento che vuole essere più sobrio e più elegante.
I filati in cashmere cardati di contro sono più pesanti, anche esteticamente, hanno un aspetto più morbido, quasi gonfio, e soprattutto sono più caldi non solo perché il peso è maggiore ma anche per i finissaggi applicati. I filati cardati sono “prerogativa” dell’abbigliamento invernale e per realizzarli si usano fibre più corte che uscendo dal filato danno il tipico aspetto peloso, gonfio e morbido classico dei maglioni in cashmere.
Il caratteristico aspetto peloso del cashmere cardato fa fuoriuscire il pilling (i caratteristici pallini) che altro non è che la fibra più corta in eccesso che fuoriesce dal maglione, che si può facilmente togliere con un “levapelucchi” acquistabile anche online a pochi euro. Oggi esistono anche levapelucchi elettrici molto efficaci che facilitano il compito. Tutti i maglioni in cashmere cardati, chi più chi meno, prima o poi faranno fuoriuscire il pilling.
In fase di finissaggio i capi realizzati con filati cardati possono essere sottoposti a un’operazione di follatura e garzatura ovvero a un compattamento e spazzolatura che ne esalta le caratteristiche. In conclusione tra filati pettinati e cardati le differenze non sono poche e al di là della stagionalità che “impone” un certo tipo di abbigliamento, più o meno caldo, l’importante è essere sicuri di quel che si acquista. Se si comprano filati o maglie realizzate artigianalmente in cashmere, pettinati o cardati che siano, la qualità è assicurata!
Come consueto consigliamo sempre di fare un campione 10×10 o 15×15 prima di effettuare il lavoro definitivo e lavarlo per vedere la resa.
Praticamente quello che c’è da fare è:
1 – fare un campione 10×10 o 15×15 cm.
2 – contare le maglie e micurare il campione segnando tutti i dati
3 – lavare il campione seguendo i nostri consigli che trovi in fondo a tutte le pagine del nostro sito web
4 – controllare la morbidezza del campione e la lavorazione. Se il campione è molto lente e molto morbido si può decidere di lavorarlo più fitto, viceversa se il campione è troppo fitto e poco morbido si può decidere si lavorarlo più lente.
Tieni presente che: se lo lavori più fitto verrà meno morbido e farà meno pilling, viceversa se lo lavori più lente verrà meno morbido e farà più pilling.
5 – rimisurare il campione per sviluppare la taglia necessaria.
Per togliere il pilling dai maglioni consiglio di acquistare un “levapelucchi elettrico” che puoi trovare a pochi euro anche su Amazon. Se ti piace indossare maglioni in cashmere, il levapelucchi è indispensabile, perchè il cashmere cardato farà sempre pilling.
Per quanto riguarda invece i filati pettinati invece ci sono alcuni ccorgimenti in più da fare.
Tutti i produttori di filati pettinati, in lana merinos extrafine, cashmere e in cashmere/seta, consigliano di effettuare, oltre al lavaggio in lavatrice, anche il lavaggio a secco. Cliccando su questo link https://www.handknittingcashmereyarn.com/come-lavaretrattare-i-capi-reaizzati-a-macchina-con-filati-pettinati-fini/ puoi vedere i consigli che danno i produttori dei filati pettinati sul lavaggio; è un articolo che ho pubblicato qualche tempo fa.
I filati pettinati difficilmente fanno pilling, in quanto la fibra utilizzata per realizzargli è molto più lunga rispetto alla fibra utilizzata per i filati cardati, e la resa è molto diversa.
Nei filati in lana merinos extrafine, cashmere, cashmere/lana e cashmere/seta pettinati non si vedrà il classico pelino che si vede nei filati cardati, che è dovuto appunto alla fibra più corta che fuoriesce. La resa di una maglia è più liscia e un po’ meno soffice, rimanendo sempre molto calda.