cashsoft-2817In questi ultimi giorni mi arrivano molte richieste di cosnigli sulla lavorazione dei filati in rocche.

Voglio quindi scrivere qui alcuni consigli in base alle mie esperienze di come lavorare i filati in rocche.

Premetto che la mia esperienza viene dalla produzione di filati e dalla produzione di maglieria da uomo su macchine da maglieria industriali, non ho esperienze di lavoro a maglia ai ferri e uncinetto e su macchine da maglieria cosiddette “casalinghe”, anche se sono a contatto ogni giorno con esperte di questi hobby/lavori.

Il mio consiglio TASSATIVO, quando si lavora un qualsiasi filato in rocca, è di realizzare sempre un campione 10×10 o meglio ancora 20×20, contare le maglie, misurarlo con il metro e lavarlo (qui sotto scriverò alcuni consigli sul lavaggio dei filati pregiati), asciugarlo in piano e rimisurarlo in modo da controllare eventuali ritiri o aumenti e verificare la resa.

Per quanto riguarda i filati pregiati (cashmere, yak, cammello, visone, merinos, …) consiglio di lavorarli un po’ più lenti (radi) in quanto quando si lavano solitamente, se sono di ottima qualità, tendono a rigonfiare.

I filati in rocche non sono trattati, follati e/o lavati, vanno lavati dopo aver eseguito il lavoro, anche per questo è necessario realizzare un campione in modo da controllare la resa, ed una volta effettuato il lavoro definitivo lavarlo utilizzando lo stesso metodo che abbiamo utilizzato per il campione. Quindi prendi nota dei passaggi che esegui quando lavi i tuoi campioni.

Inoltre il filato sulla rocca è ben stretto, e quando si srotola, dopo un po’ di tempo tende già a rigonfiare.

Un altro consiglio è di lavare la prima volta sia il campione sia il capo in lavatrice, ma solo la prima volta, soprattutto quando si tratta di filati pregiati, e successivamente lavarlo sempre a mano.

Se volete sbizzarrirvi e far rendere al massimo il filato che avete acquistato vi consiglio allora di realizzare più campioni, lavorati in modo diverso, uno più stretto, uno più lente, uno con un tipo di punto, uno con un punto diverso, e fare per ognuno delle prove di lavaggio in lavatrice, tenendoli più o meno tempo in lavaggio, risciacquo e centrifuga. Otterrete così dei risultati diversi e potrete scegliere quello che più vi aggrada.

Qui di seguito due consigli generali che vanno bene per qualsiasi tipo di filato pregiato:

IN LAVATRICE:
Il lavaggio in lavatrice si effettua quando alla fibra si vuole far uscire il pelo in superficie. Il lavaggio indicato è molto delicato e la presenza dell’aceto bianco di vino sarà un ottimo anticalcare:
– Inserisci il campione/capo da lavare in un sacchetto proteggi indumenti delicati od in una federa vecchia
– Carica la lavatrice e seleziona il ciclo per CAPI DELICATI (cashmere, seta, etc..)
– Seleziona la temperatura a 30°
– Seleziona 400 giri di centrifuga (o la più bassa possibile, non deve strizzare il capo)
– Carica i contenitori con 1 misurino di detergente PER CAPI DELICATI, 2 misurini di AMMORBIDENTE, 2 misurini di ACETO (nel contenitore per l’ultimo risciacquo o in quello della candeggina)

Consiglio sempre di effettuare il lavaggio in lavatrice solo la prima volta in quanto tutti i tipi di fibre tendono a emettere (chi prima chi dopo) il pilling (i famosi pallini). Il pilling è dovuto allo sfregamento dei capi con se stessi, infatti se ci fate caso i posti dove il pilling emerge più facilmente è sotto le ascelle in quanto i nostri movimenti tendono a farci sfregare le braccia con il busto.

E, mi raccomando, NON USARE MAI aceto di vino rosso perchè macchia.

Consiglio di effettuare i lavaggi successivi a mano seguendo questi consigli:

TRATTAMENTO AD ACQUA A MANO:
– In una bacinella, ogni 5 lt d’acqua tiepida aggiungete 20 ml di detergente PER CAPI DELICATI (di solito mezzo misurino)
– Metti a bagno il campione od il capo finito per circa 2 ore. Sgocciolate bene SENZA STRIZZARE e sciacquate in acqua pulita.
– Se il filato presenta alcune impurità (es: oli di filatura) lava quindi in acqua fredda pulita aggiungendo 40 ml di ACETO. Questo passaggio va effettuato solo al primo lavaggio, non è necessario ripeterlo nei lavaggi successivi.

IMPORTANTE: In entrambi i casi NON STRIZZARE il campione/capo, DISTENDI il campione/capo finito ben sgocciolato, andrà messo fra UNO o PIU’ ASCIUGAMANI.

NON APPENDERE mai il capo, altrimenti il peso dell’acqua in eccesso lo deformerà.

Vedrai che così asciugherà in un baleno!

DISTENDI quindi il lavoro su un altro ASCIUGAMANO asciutto, mettendolo in forma secondo le misure previste, aiutandoti con alcuni aghi se occorre. Lascia in posizione orizzontale fino a perfetta ASCIUGATURA.

A questo punto Vi svelo un piccolo segreto. Questi due consigli di lavaggio provengono da una serie di test effettuati con i nostri filati pregiati dal Magliuomo per eccellenza Paolo Dalle Piane.

Quanto detto vale sia per il lavoro a mano sia per il lavoro a macchina.

Si può operare tuttavia anche in modo diverso.

Nel lavoro a mano, ai ferri o all’uncinetto, si può anche lavare il filato prima di lavorarlo.

E’ necessario realizzare delle matassine da 50 o 100 gr con almeno 3 o più legature per evitare che il filato si aggrovigli su se stesso.

Si possono lavare le matassine a mano o in lavatrice utilizzando gli stessi metodi di cui sopra. Se però non hai esperienza di lavaggio del filato ti consiglio di fare una prova con una piccola matassina prima di lavare tutto il filato.

Questo metodo è sconsigliato per chi lavora a macchina in quanto il filato già lavato è più difficile da lavorare a macchina. Allega di più sulla macchina e si rischia di rompere gli aghi o di rompere spesso il filo.

Anche le migliori tintorie/lavanderie industriali, nonostante abbiano anni di esperienza alle spalle ed un chimico tessile addetto appositamente a questo lavoro, prima di lavare una partita intera di filato fanno, non una, ma VARIE prove di lavaggio su dei campioni.

Quindi sempre e comunque campione, campione ed ancora campione.

www.hircusfilati.com

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