La follatura è un’operazione che fa parte del processo di finissaggio dei filati e tessuti di lana, e che consiste nel compattare il filato o il tessuto attraverso l’infeltrimento, per renderlo compatto e in alcuni casi impermeabile.
I fili che compongono il filato o il tessuto, bagnato con acqua calda, intriso di sapone e manipolato (battuto, sfregato, pressato), con processi meccanici e chimici si infeltriscono. Le piccole intercapedini presenti nei punti di intersezione tra i fili di trama e quelli di ordito si chiudono, la loro legatura è data dalla compenetrazione delle microscopiche squame corticali che rivestono la superficie dei peli. Il processo è progressivo e irreversibile. Si può applicare a tutti i tipi di filati e tessuti realizzati con lana o altri filati contenenti pelo (mohair, ecc.).
Nel Cashmere ed altre fibre soffici come lo yak, il cammello, nei filati per maglieria, la follatura è sconsigliata, viene maggiormente utilizzato il “Trattamento ad Acqua”.
Infatti al cashmere non viene fatta una vera e propria follatura come per i filati di lana. Il cashmere in effetti non deve infeltrire in quanto la fibra è talmente delicata che il filato si rovinerebbe.
Il trattamento ad acqua consiste nel lavare in vasche industriali, o anche nella normale lavatrice, il filato in matasse con sola acqua o al massimo con poco ammorbidente. Questo semplice passaggio consente alla fibra del cashmere di rilassarsi e distendersi.
Il filato di cashmere da aguglieria (lavoro a maglia) in rocche si può lavorare direttamente con i ferri o uncinetto, ma consiglio vivamente di fare delle matasse con l’aiuto dell’arcolaio, o dei gomitoli e lasciargli riposare qualche ora prima di lavorarlo.
In effetti, quando il filato viene messo in rocche rimane piuttosto “stretto” attorno al cono. Mettendolo in matasse o in gomitoli, gli si permette di respirare e rigonfiare fino a ritornare al suo stato volumetrico originale.